religione

La santità è nel quotidiano 

Gelsomino Del Guercio romatoday.it
Pubblicato il 17-11-2021

Il legame speciale tra Enrichetta Beltrame e i cappuccini del santuario di Pompei

La venerabile Enrichetta Beltrame Quattrocchi aveva un legame particolare con i frati cappuccini del santuario pontificio di Pompei. Proprio all’interno della basilica mariana, è stato letto il decreto che la dichiara venerabile, promulgato il 30 agosto scorso. Questo legame è nato grazia ai genitori di Enrichetta Luigi Beltrame Quattrocchi e Maria Corsini, la prima coppia di sposi beatificati insieme il 21 ottobre 2001 da Giovanni Paolo II.

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LA GUARIGIONE

I coniugi  Beltrame Quattrocchi avevano un appuntamento mensile per andare dalla Vergine del Rosario, scrive il Sir, per chiedere non solo la benedizione, ma anche per ringraziare del Suo materno intervento in diverse circostanze. Ai tempi del fidanzamento, Luigi sperimentò attraverso un’immaginetta della Madonna di Pompei che Maria gli inviò, la guarigione immediata da una grave emorragia allo stomaco. 

LA PRIMA MACCHINA

Enrichetta addirittura si recò al Santuario di Pompei l’8 giugno 1932 per benedire la sua prima macchina, una Fiat 503 Torpedo usata. Fondamentale l’incontro con mons. Aurelio Signora, arcivescovo di Pompei dal 1957 al 1977, che divenne padre spirituale di Enrichetta e celebrò i funerali della mamma Maria, poi proclamata beata.

I FRATI CAPPUCCINI

Vergine laica consacrata, ultima di quattro figli, Enrichetta trascorse la sua vita meditando la parola di Dio e pregando. Proprio a Pompei maturò una forte intesa spirituale con il servo di Dio Francesco Saverio Toppi, frate cappuccino e arcivescovo di Pompei dal 1990 al 2001. Donna del Novecento, all’avanguardia, prima di laurearsi prestò servizio in guerra come crocerossina insieme a sua madre, fu insegnante di storia dell’arte e attiva nell’associazionismo cattolico non lasciando mai soli i giovani. “Contagiava con la sua gioia di vivere – racconta p. Massimiliano Noviello, frate cappuccino e postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione della Quattrocchi e di Toppi -; la sua è una santità nel quotidiano perché, avendo sempre il cuore spalancato agli altri, rendeva speciale l’ordinario”. (Rivista San Francesco - clicca qui per scoprire come abbonarti)

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